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Titolo: Lampo Messi, gol Di Maria Sab 23 Ago - 8:07:25
I sudamericani battono la Nigeria per 1-0 con il gol dell'ala del Benfica, servito splendidamente dalla "Pulce". Seconda vittoria consecutiva per la Selecciòn nel torneo di calcio ai Giochi L'Argentina ha battuto la Nigeria 1-0 nella finale del torneo di calcio maschile. Gol di Di Maria al 13' della ripresa, su assist di Messi. I sudamericani hanno "vendicato" il risultato di Atlanta '96, quando gli africani trionfarono ai supplementari. Secondo successo consecutivo per la Selecciòn alle Olimpiadi.
£ui$a Admin
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Titolo: Re: OLIMPIADI Sab 23 Ago - 9:45:09
£ui$a Admin
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Titolo: Re: OLIMPIADI Sab 23 Ago - 11:33:21
jema diamont plus
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Titolo: Re: OLIMPIADI Sab 23 Ago - 12:11:19
Alex Admin
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Titolo: Idem: "Le Olimpiadi Sab 23 Ago - 12:57:43
Idem: "Le Olimpiadi sono come i figli" L'azzurra dopo la sua ultima impresa: "Non escludo di andare avanti fino a Londra. Per me i Giochi e le medaglie sono come quando partorisci: maledici il dolore, ma poi vorresti un altro bambino. Spero di aver regalato agli italiani una bella emozione" Josefa Idem, l'argento e uno dei suoi figli. Ansa La gioia supera di gran lunga il rammarco nelle parole post gara di Josefa Idem. L'azzurra si è appena messa al collo la quinta medaglia olimpica della sua lunghissima carriera, ma l'idea di smettere, nonostante i quasi 44 anni (li compirà tra un mese esatto), non sembra sfiorarla: "Continuare fino al 2012? Non lo so, ma perchè escluderlo - dice la canoista, sempre presente alle Olimpiadi da Los Angeles 1984 -. È come quando partorisci: maledici il dolore, ma poi il figlio in braccio ti dà la voglia di un altro bambino. Così è per la medaglia e le Olimpiadi". LA GARA - "Non ho visto niente - dice a proposito dell'arrivo al fotofinish con l'ucraina Osypenko, che l'ha battuta per appena tre millesini -, ho dato il massimo e non ricordo niente...mi dispiace per i millesimi, pazienza, lo sport è così. Sono una persona normale, sono così forte perchè...sono pigra! Sono comunque contenta per l'argento. Il futuro? Non affronto mai l'Olimpiade dicendo che è l'ultima. Voglio comunque ringraziare tutti. È una grande emozione, sono felice. Ho fatto un ottimo percorso. Spero di aver regalato agli italiani una bella emozione". MUSICA - "Prima della gara avevo una tensione pazzesca, non riuscivo a fare nulla - ha raccontato l'azzurra -. Allora sono salita in camera, ho chiuso tende e porta, mi sono barricata e ho messo il cd T.N.T degli Ac/Dc a tutto volume. E ho cominciato a ballare come una pazza". Rock duro dunque, col gruppo anglo-australiano più rinomato al mondo. MADE IN CHINA - A dare un contributo all'argento della Idem anche una nuova imbarcazione prodotta in Cina. "Devo ringraziare mio marito perchè è andato a Roma all'Istituto d'arte e cultura nautica per una ricerca: abbiamo trovato questo scafo, si usava negli Stati Uniti, ai miei tempi... Così qui ho gareggiato con uno scafo tutto nuovo, prodotto in Cina. Sì, il mio argento in un certo senso è made in China".
Alex Admin
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Titolo: Bolt, da campione a eroe Sab 23 Ago - 12:59:54
Il velocista giamaicano conquista il cuore dei bambini scampati al terremoto del Sichuan, donando alla Croce rossa cinese 50mila dollari e un po' della sua gioia. "È forse un male che mi piaccia molto ciò che faccio"
Usain Bolt con la fidanzata Mizicann Evans. Afp Un ragazzo "con il cuore grande". Usain Bolt visto dalla fidanzata Mizicann Evans è soprattutto questo. La giovane giamaicana ha accompagnato questa mattina il velocista re di Pechino 2008 (tre ori e tre record del mondo) alla cerimonia per la donazione di 50mila dollari che lo sprinter ha fatto alla Croce Rossa Cinese (CRCF) per i bambini sopravvissuti al terremoto del Sichuan. Alla cerimonia l'airone si presenta un po' imbarazzato sul palco circondato da tutta la sua famiglia: mamma, papà, allenatore, manager sono tutti sul palco insieme a lui che appare quasi un pò stordito dall'improvviso assalto mediatico. "Ho portato qui le mie persone care" dice presentandole una una. Il papà, che indica scherzando come 'l'omone pelato'", la mamma che abbraccia con profondo affetto, la fidanzata, che presenta con un indovinello "chi potrebbe mai essere questa bella ragazza qui accanto a me?". Entra subito in confidenza, incurante della barriera linguistica, con i due bambini simbolo della tragedia che ha colpito lo scorso 12 maggio la Cina (70mila vittime). I due piccoli hanno perso gli arti inferiori. L'uomo che ha le gambe più veloci del mondo li abbraccia e firma loro tutti gli autografi che vogliono, anche più del previsto. E poi prova a rispondere al quesito che tutti si pongono dopo i suoi 3 record: fin dove potrà spingersi in futuro? "Non lo so, spero di migliorare ogni anno - risponde Bolt - e mi allenerò per questo. Ma l'unico che già sa dove arriverò è Dio". SOSPETTI - Poi c'è un messaggio per chi mette in dubbio la pulizia delle incredibili performance dei velocisti giamaicani, come ha fatto Carl Lewis parlando alla televisione messicana di cui è opinionista. "Io qui sono stato controllato 4 volte, sul sangue e sull'urina - dice il re dei 100 e 200 metri - e mi hanno sottoposto a test anche nei meeting a cui ho partecipato. Noi giamaicani andiamo forte perché ci alleniamo tanto e bene, con tecnici preparati. In ogni caso, chiunque mi voglia controllare è benvenuto". GIOIA E RISPETTO - Poi ha una risposta anche per il n°1 del Cio, Jacques Rogge: "Correre è un lavoro, che però mi piace molto e per questo, quando vinco, cerco di far divertire anche il pubblico. Ma non ho mai mancato di rispetto ai miei avversari, e lo dimostra il fatto che ho ottimi rapporti con tutti". "Ho la mia personalità - dice ancora Bolt - e mi diverto con me stesso. È forse un male che mi piaccia molto ciò che faccio? È solo il mio modo di essere, e non lo cambierò mai. Dopo le vittorie e i record di Pechino, ottenuti grazie anche a una pista molto veloce, è cambiata la mia vita, ma io rimarrò me stesso». Lo conferma anche la fidanzata che dice di non temere il successo, perché "Usain è rimasto uguale, un ragazzo con una personalità profondamente generosa". Lei in Cina si è trovata bene. Le piace la lingua che "suona così musicale", un po' meno il cibo. "Contiamo di tornare in Giamaica giovedì", dice infine con evidente voglia di tranquillità.
Alex Admin
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Titolo: Fontana sfiora il podio Sab 23 Ago - 13:02:10
Il 24enne italiano chiude quinto nella gara vinta dal francese Absalon; tra le donne oro alla tedesca Spitz, 16ª la Lechener. Taekwondo: Basile perde al debutto nei +80 kg. Alle 13 in pedana Antonietta Di Martino, alle 15.20 combatte per l'oro Clemente Russo. Canoa: argento di Josefa Idem CICLISMO - La tedesca Sabine Spitz ha conquistato la medaglia d'oro nella mountain bike cross country; argento alla polacca Maja Wloszczowska, bronzo alla russa Irina Kalentyeva. L'azzurra Eva Lechner si è piazzata 16ª. Nella gara maschile oro al francese Julien Absalon davanti al connazionale Jean-Christophe Peraud e bronzo Nino Schurter; bella prova per il 24enne azzurro Marco Aurelio Fontana che dopo essere rimasto a lungo in zona podio ha chiuso quinto a 4 minuti dal vincitore. Trentesimo l'altro italiano Yader Zoli. CALCIO - Oro all'Argentina che in finale ha sconfitto 1-0 la Nigeria. Qui per ulteriori approfondimenti. TAEKWONDO - Leonardo Basile è stato sconfitto al primo turno della categoria +80 kg dal cubano Angel Valodia che si è imposto 4-1. BASEBALL - Finale terzo posto: Stati Uniti-Giappone 8-4. PALLAVOLO - Donne, finale terzo posto: Cina-Cuba 3-1. PALLAMANO - Donne, oro alla Norvegia che in finale ha battuto 34-27 la Russia. Terzo posto: Corea del Sud-Ungheria 33-28. CANOA - Nel K1 500 oro all'australiano Ken Wallace, argento al canadese Adam van Koeverden, bronzo al britannico Tim Brabants. Nel C1 500 oro al russo Maxim Opalev, argento allo spagnolo David Cal, bronzo all'ucraino Iurii Cheban. Strepitosa gara di Josefa idem che arriva seconda per sole quattro millesimi nel K1 500 alle spalle dell'ucraina Inna Osypenko; bronzo alla tedesca Katrina Wagner. Nel K2 500 noni e ultimi Andrea Facchin e Antonio Scaduto nella gara vinta dagli spagnoli (Saul Craviotto/Carlos Perez) su Germania (Ronald Rauhe/Tim Wieskotter) e Bielorussia (Raman Piatrushenka/Vadzim Makhneu). Nel C2 500 uomini oro ai cinesi Meng Guanliang/Yang Wenjun, argento ai russi Sergey Ulegin/Alexander Kostoglod e bronzo ai tedeschi Christian Gille/Thomasz Wylenzek. Nel K2 5000 donne oro alle ungheresi Katalin Kovacs/Natasa Janic, argento alle polacche Beata Mikolajczyk/Aneta Konieczna, bronzo alle francesi Marie Delattre/Anne-Laure Viard. Qui per ulteriori approfondimenti. NUOTO SINCRONIZZATO - La Russia ha conquistato la medaglia d'oro a squadre, argento alla Spagna, bronzo alla Cina. Spavento, ma nessuna conseguenza per il malore patito dalla giapponese Hiromi Kobayashi.
Alex Admin
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Titolo: Russo si arrende Sab 23 Ago - 15:56:08
Il campione del mondo campano deve arrendersi nella finale dei massimi al russo Chakhkiev, impostosi 4-2 nel match che ha assegnato la medaglia d'oro Clemente Russo deve accontentarsi dell'argento nella categoria 91 kg. Il campione del mondo si è dovuto arrendere al russo Rakhim Chakhkiev, impostosi 4-2 grazie all'ultima e decisiva ripresa. E' la 27ª medaglia italiana ai Giochi di Pechino. PRIMO ROUND - Si comincia all'insegna dell'aggressività, con Chakhkiev che lega e prova ad intimorire Russo con qualche colpo proibito. L'azzurro sceglie di provocare l'avversario, per poi schivare i suoi colpi e colpirlo d'incontro. Il primo punto è di Chakhkiev, che si porta avanti poco prima del suono della prima campana. SECONDO ROUND - Russo continua a ballare attorno all'avversario, ma deve incassare il colpo del 2-0 a 1'20" dalla fine. L'azzurro riesce prima ad accorciare sul 2-1 e poi ad impattare proprio quando la ripresa volge al termine. TERZO ROUND - Il 26enne campano prova a stuzzicare l'avversario, ballandogli intorno e invitandolo più volte al colpire. I due legano spesso, e il punteggio non cambia: la sfida è in grande equilibrio. QUARTO ROUND - Chakhkiev tocca subito portandosi sul 3-2. Il russo approfitta del vantaggio per cercare di addormentare il match, legando ogni volta che può e riuscendo a toccare sul 4-2 a 40" dall'ultima campana.
£ui$a Admin
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Titolo: e....26 Sab 23 Ago - 17:13:04
£ui$a Admin
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Titolo: Alternativa olimpica Sab 23 Ago - 18:07:21
Alex Admin
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Titolo: Russo s'arrende: argento Sab 23 Ago - 18:21:16
Russo s'arrende: argento "Ho vinto io e basta..." Il campione del mondo campano perde 4-2 nella finale dei massimi al russo Chakhkiev. Poi la polemica con i giudici: "Il 3-2 suo non c'era; mi ha preso sulla spalla. Non esiste". Poi sul ministro Meloni: "L'abbraccerò e la ringrazierò. Prima dei Giochi mi aveva detto che avrei vinto la medaglia ed ho preso l'argento Il tabù non si infrange: neppure Clemente Russo riesce a riportare in Italia un oro nella boxe vent’anni dopo Parisi. Così, non ci resta che sperare in Roberto Cammarelle, impegnato domani pomeriggio (le 10.16 in Italia) nella finale dei supermassimi. POCHE EMOZIONI - Il match con il russo Chakhiev, rivincita della finale mondiale 2007, ha regalato pochissime emozioni e la versione edulcorata del Russo che aveva sorvolato il torneo con grande personalità. Molte tenute, azioni scomposte e pochi colpi veri. Il copione della sfida non è mai cambiato fino al minuto finale. Chakhiev si è mostrato subito leggermente più propositivo, provando a stanare l’azzurro mettendogli pressione, mentre Clemente ha optato per una tattica attendista confidando nella sua rapidità di esecuzione. Purtroppo quasi mai è riuscito ad anticipare il rivale e al termine del primo round si è trovato sotto 2-0 per due colpi isolati. Tuttavia non si è smontato, è risalito 2-2 con un bel sinistro e un destro d’incontro, prima che il duello si incartasse di nuovo in una lunga serie di abbracci e spinte. IL MOMENTO DECISIVO - Il terzo round non ha praticamente proposto azioni degne di questo nome e infatti il punteggio è rimasto inchiodato sul 2-2. Il momento decisivo ad inizio quarto round: Clemente porta un attacco ma è contrato dal rivale, anche se il colpo del 3-2 è quasi invisibile. Qualche secondo dopo, è ancora l’italiano a prendere l’iniziativa, piazza un colpo al corpo ma le macchinette infernali danno il 4-2 alla replica scomposta di Chakhiev. In pratica, è la fine: le mani dei giudici si congelano, ma Clemente pur mettendoci il cuore fa poco per ribaltare la situazione, come invece gli era capitato ai Mondiali. Oro al russo sbagliato, il nostro Russo si abbandona a un pianto di delusione. E’ un’occasione sfumata, il vincitore non è apparso un rivale terribile, ma stavolta al massimo di Marcianise sono mancate la lucidità e la rapidità per disinnescarlo. E la maledizione continua, aspettando Cammarelle. RABBIA - "Ho vinto, ho vinto io e basta». La rabbia di Clemente Russo esce dal ring e finisce sui microfoni. Il pugile campano, sconfitto nella finale dei pesi massimi dal russo Chakhkiev, non si accontenta dell'argento. Troppo fresca la sconfitta. E ingiusta secondo lui: "Il 3-2 suo non c'era; mi ha preso sulla spalla. Non esiste, non esiste. Lui mi stava aspettando, non voleva venire dentro, lo sapeva che perdeva... Ho vinto io. Ho vinto io e basta...". Poi Russo ha continuato: "Abbraccerò e ringrazierò la ministro Meloni perchè mi ha fatto l'in bocca al lupo prima dell'inizio dei Giochi e mi ha portato fortuna. Mi aveva detto che avrei vinto la medaglia ed ho preso l'argento".
£ui$a Admin
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Titolo: Re: OLIMPIADI Sab 23 Ago - 20:05:53
Future olimpiadi
Alex Admin
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Titolo: Bekele centra la doppietta Sab 23 Ago - 21:22:06
Con un ultimo giro in 53"87, l'etiope semina tutti e vince i 5000; venerdì scorso si era già imposto nei 10.000. Era da 28 anni che un atleta non riusciva a vincere entrambe le competizioni ai Giochi. Splendida la gara dell'alto, vinta dalla Hellebaut; Di Martino decima. Doppia vittoria Usa nella 4x400. Un'Olimpiade che ha riservato molte sorprese come l’esplosione della Giamaica nello sprint, Usain Bolt e i sui record, Wariner battuto sui 400 e diverse altre, si conclude proprio con forse una delle sorprese più grandi. Alla vigilia se c’era da puntare su una medaglia d’oro sicura, era quella di Blanka Vlasic nel salto in alto e invece… VLASIC KO -Tutto faceva pensare ad una serie trionfale della croata Vlasic fino alla medaglia d’oro. Passaggi puliti che facevano ipotizzare salti da 2.10 fin dalla prima misura di 1.85. Tutti salti al primo tentativo: 1.85, 89, 93, 96, 99, 2.01, 2.03. Le altre stentavano ma lei sembrava perfetta. Dal metro e 99 stentava anche la belga Tia Hellebaut che superava la misura solo al secondo tentativo, come per 2.01 e 2.03. Poi la svolta a 2.05 con la belga che ce la fa al primo salto e la croata che invece non ci riesce e supera la misura solo al secondo tentativo. Insomma quanto basta per creare la sorpresa della giornata. Quel secondo tentativo significa che alla Vlasic tocca inseguire se vuole l’oro. Ma la cosa sembra crearle ulteriori tensioni e, alla misura successiva di 2.07, nonostante fosse chiaro che solo lei poteva superarla, si perde e finisce con 3 nulli consegnando l’oro in mano alla Hellebaut che, sapendo di poter vincere solo se la Vlasic sbaglia, decide di non tentare neanche le altre 2 prove a 2.07. DI MARTINO – Nella stessa finale ha saltato anche Antonietta Di Martino. Niente da fare per lei, un’annata negativa questa, per niente simile al 2007. Ma forse già quel risultato mondiale era una cosa grande. Qui non riesce ad andar oltre l’1.93, il tutto a causa di una rincorsa che lei non riusciva a calibrare: “Ho avuto problemi di rincorsa – dice alla fine – e non riuscivo a piazzarmi bene per l’avvio. È una cosa che vivo con alti e bassi, a volte mi capita, altre no. Io per andar bene devo fare tutto sempre alla perfezione. Rispetto alle avversarie che sono molto più alte di me, non mi posso concedere il lusso di fare una cosa non perfettamente”. Tre tentativi a 1.96 dove solo l’ultimo è sembrato decente: “Si, il terzo l’ho sfiorato. Gli altri sono stati un disastro, lo ammetto. È un problema di rincorsa che deve essere aritmica e se sbaglio qualcosa, sbaglio anche i tempi di stacco. Quando ho queste giornate storte so di non poter sperare a più di questo (decimo posto)”. A cosa sia dovuto però Antonietta non se lo sa spiegare: “Il buio completo, non so proprio perché. Lo scorso anno è stato fantastico poi a settembre sono crollata. Da allora è stato tutto in salita. Fisicamente so di stare comunque bene quindi, ci devono essere altre motivazioni. Forse sono entrata in confusione tecnica e adesso sarà bene staccare la spina”. DOPPIETTA BEKELE – Kenenisa Bekele si conferma leader incontrastato del mezzofondo prolungato. Riesce nell’impresa che 4 anni fa si è visto sfuggire per mano di Hicham El Guerrouj: vince 5 e 10 mila e diventa il sesto uomo a riuscirci dopo Kohlemainen (1912), Zatopek (1952), Kuts (1956), Viren (1972 e 76) e Yifter (1980). Nel 2004 ad Atene ci aveva provato ma Hicham El Guerrouj, che tentava invece la doppietta di Paavo Nurmi (1500 e 5000), lo aveva stracciato nella volata finale. Oggi non ha neanche cercato la volata con i keniani e, dopo aver sempre condotto la gara, a 300 metri ha messo la marcia in più vincendo in solitario in 12'57"82 (record olimpico). Dietro di lui i kenyani Kipchoge a quasi 5 secondi e Soi a 9. Però, a parte questa sconfitta, peraltro attesa, non è stata una giornata negativa per il Kenya che si è portato a casa ben 2 medaglie d’oro, una negli 800 con Wilfred Bungei e l’altra nei 1500 donne con Nancy Langat. STAFFETTE – Hanno cambiato la maglia da blu a rosso, forse per scaramanzia dopo il disastro della staffetta 4x100. Così gli Stati Uniti, con una inusuale maglia rossa e calzoncini blu, hanno vinto la 4x400 bene sia tra le donne che tra gli uomini. Nessun errore (anche se nella staffetta lunga non è facile farne) e tanta velocità. Gli uomini, con i tre del podio individuale, Merritt (prima frazione), Wariner (ultima), Neville (terza) e l’aggiunta del campione olimpico dei 400 ostacoli Angelo Taylor (seconda), hanno vinto a man bassa con tanto di record olimpico. GIAVELLOTTO – Record olimpico per il norvegese Andreas Thorkildsen nel lancio del giavellotto con 90.57. Thorkildsen conferma quindi la vittoria di 4 anni fa ad Atene con un ottimo quinto lancio. Supera il lettone Kovals e il finlandese Pitkamaki.
£ui$a Admin
Numero di messaggi : 32323 Età : 65 Località : ovunque Data d'iscrizione : 02.08.08
Titolo: Re: OLIMPIADI Sab 23 Ago - 21:36:21
presunto futuro logo delle olimpiadi
£ui$a Admin
Numero di messaggi : 32323 Età : 65 Località : ovunque Data d'iscrizione : 02.08.08
Titolo: Re: OLIMPIADI Sab 23 Ago - 21:48:59
future olimpiadi...sarà così il logo???
Alex Admin
Numero di messaggi : 662 Età : 47 Data d'iscrizione : 02.08.08
Titolo: La maratona è di Wainjiru Dom 24 Ago - 6:50:23
Il keniano vince con il record olimpico davanti al marocchino Gharib e all'etiope Kebede. Il nostro atleta, condizionato da problemi fisici, non sfigura. Ma al termine annuncia l'addio, di fatto, all'attività agonistica. "Voglio dedicarmi ad altro" Stefano Baldini passa il testimone e per la prima volta a vincere una maratona olimpica è un keniano. Si tratta del giovanissimo Samuel Wanjiru che riesce in quello che veri fenomeni e dominatori della distanza, come sono da anni i keniani, non erano mai riusciti a fare prima. Uno dei più giovani vincitori della maratona olimpica, Samuel Wanjiru ha dominato dall’inizio alla fine dettanto sempre i ritmi. “Ho dovuto tirare io fin dalle prime battute – dice Wanjiru – per cercare di affaticare gli avversari ma anche perché, al caldo, andare lento mi affatica di più. Comunque penso di essere riuscito nell’intento ed ora sono felicissimo”. RITMO INDIAVOLATO - Samuel ha infatti corso su ritmi che in qualsiasi maratona autunnale gli avrebbe permesso di avvicinare, se non battere, il record del mondo. Ha infatti chiuso in 2h06’32”, nuovo record olimpico, che con le condizioni climatiche di Pechino (soprattutto il caldo anche se non asfissiante), è risultato straordinario. Un ritmo che ha sfiancato tutti, compreso il favorito della vigilia e suo connazionale Martin Lel che, del gruppo di testa, è stato tra i primi a crollare. Sotto il ritmo infernale dettato da Wanjiru, sono poi crollati tutti, come aveva previsto. E negli ultimi chilometri è riuscito a sfinire anche l’avversario che lo aveva marcato più stretto, il marocchino Gharib, finito secondo in 2h07’16”. Più distante il terzo, l’etiope Kebede che in volata ha superato il connazionale Merga. Per lui il tempo di 2h10’00”. Primo degli europei lo svizzero Rothlin, sesto in 2h10’35 e, secondo europeo Stefano Baldini, dodicesimo in 2h13’25”. BALDINI - Una prestazione dignitosa quella di Baldini con il solo rammarico, per lui, di aver corso la sua ultima maratona e di non aver potuto difendere il titolo come si deve: “Peccato per gli intoppi di questi mesi. Prima ad aprile e poi di qualche giorno fa. Senza quelli le mie condizioni fisiche mi avrebbero permesso un risultato migliore. Non credo per il podio perché sono andati davvero troppo forte, ma almeno di stare nei primi 8. Mi dispiace proprio perché questa è la mia ultima uscita della carriera in maratona”. Ma non si tratta di un abbandono dell’attività agonistica, per lui ancora corse su strada per tutto il prossimo anno: “Mi diverto ancora troppo e correre anche ogni settimana è una cosa che in questi anni di maratone mi è mancato. Adesso vorrei riprendere quei ritmi. Ma che io debba chiudere con la gara più lunga lo dimostra anche questa maratona. Mi ero preparato alla grande ma appena ho dovuto mettere quel qualcosa in più che serve per correre una maratona ad alto livello ecco che sono arrivati i problemi. Si vede che il fisico ha raggiunto il suo limite”. Sulla prova odierna Baldini, però, ha una sensazione mista: “Gli africani hanno una marcia in più, senza dubbio e sorprende vederli andare così forte anche in un Olimpiade. Io sono rimasto sui miei ritmi ed ho fatto bene. Però ho avuto delle difficoltà fin dai primi chilometri quando ho deciso di andar piano. Poi ci sono il cuore e l’orgoglio che ti spingono ad andare avanti. E quindi sono arrivato in fondo ma non sapevo neanche in che posizione. Ma il fatto bello è che comunque continuo a divertirmi e, nel finale, ho fatto la gara contro il giapponese (Ogata) ed il russo (Andreev) come se ci stessimo giocando le medaglie”. GLI ALTRI ITALIANI - Buona la prova anche degli altri due azzurri con Pertile arrivato 15esimo (2:13’39”) e terzo tra gli europei e Andriani 23esimo in 2:16’10”, entrambi al massimo delle loro capacità.
Alex Admin
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Titolo: Italvolley, sfuma il bronzo Dom 24 Ago - 6:51:33
Niente da fare per gli azzurri nella finale per il terzo posto. Troppo forti i nostri avversari, che ci battono in tre set: 25-22, 25-19, 25-23. Per la prima volta dopo tre Olimpiadi non saliamo sul podio - Dopo tre Olimpiadi sempre sul podio l’Italia scende e passa la mano. Ci resta la Russia, terza 4 anni fa e terza oggi. L’Italia in questa edizione dei Giochi non è certo stata aiutata dalla fortuna, un anno fa era appena sesta all’Europeo, ma in quest’ultima partita non ha entusiasmato. Anzi Si è espressa a singhiozzo, travolta sì dalla potenza fisica dei russi, ma anche dai propri errori e dai propri difetti di sistema, per troppi anni nascosti da una ricchezza apparente. Se 11 mesi fa avessero detto agli azzurri, a Pechino lotterete per il podio (forse) nessuno ci avrebbe creduto, ma perdere in questa maniera fa male. RECUPERO INFORTUNATI - L’Italia cambia formazione per l’ultima gara di questa Olimpiade: in panchina Cisolla in campo Zlatanov. Anastasi recupera tutti i suoi “infortunati”: Fei, Mastrangelo e soprattutto Corsano. Ma è la Russia a partire forte trascinata dalle battute del nuovo fenomeno Maxim Mikhaylov (22 anni). L’Italia stenta, fatica e sembra sul punto di crollare, ma con Zlatanov in battuta (autore anche di due incredibili difese) recupera, arriva anche alla parità a 19-19: adesso è di nuovo in partita. Due errori (uno dello stesso Zlati in attacco), però, rompono nuovamente l’equilibrio e la Russia porta a casa il primo set. SPROFONDO - (S)Profondo azzurro in avvio del secondo: 5-1 per la Nazionale di Alekno che ha Camillo Placì come secondo. La ricezione azzurra barcolla ancora una volta colpita al cuore dal solito Mikhaylov. Anastasi mette mano alla squadra: inserisce prima Cisolla per Zlatanov e subito dopo Meoni per Vermiglio. L’Italia ha un sussulto, ma è giusto un attimo, poi è di nuovo solo e soltanto Russia, che prende il sopravvento e conquista il secondo set. Nel terzo il c.t. campione d’Europa con la Spagna (da 11 mesi sulla panchina azzurra) conferma Cisolla e Meoni e cambia Birarelli con Bovolenta, ma l’avvio è ancora russo, gli azzurri vivono di sussulti, colpi di classe alternati a momenti di buio. L’Italia si innervosisce, protesta e finisce sconfitta tre a zero.
Alex Admin
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Titolo: Prende a calci l'arbitro Dom 24 Ago - 6:53:45
Il cubano, oro a Sydney 2000 nel taekwondo, reagisce a una decisione del direttore di gara e lo colpisce. La protesta è poi proseguita ai danni dei guidici che cercavano di fermarlo, tra i quali una spagnola. E' stato subito radiato
Angel Matos scalcia l'arbitro Chelbat. Ap
"Non siamo quelli dei film di Bruce Lee". L’appello degli appassionati del taekwondo. Sì, vallo a dire dopo quello che ha combinato il cubano Angel Matos. Incanalare la violenza in regole? Calcio di Matos alla faccia dell’arbitro svedese Chakir Chelbat, che lo ha appena squalificato nell’incontro per il bronzo col kazako Arman Chilmanov. Divieto di ripetere le azioni di lotta fuori del tappeto? Calci e pugni di Matos anche ai giudici, fuori del tappeto appunto, fra cui una donna, la spagnola Carmen Navarro Ingles. Trovare un equilibrio interiore grazie a questa tecnica di combattimento inventata da un monaco coreano? L’urlo di Matos, come quello di Chen, terrorizza Pechino e anche l’Occidente. CATTIVO ESEMPIO - E’ passato appena un giorno dal bell’esempio di Mauro Sarmiento (argento nella categoria fino a 80 kg): lealtà verso l’avversario, gesti di consolazione per il britannico sconfitto in semifinale, rispetto e stima per il vincitore iraniano in finale. E poi, quel "calcio alla camorra" che fa scatenare la fantasia e la speranza. Insomma, un invito a praticare il taekwondo. E poi, 24 ore dopo, lo shock, un calcio in faccia in tutti i sensi. Nella categoria oltre gli 80 kg, una delle due finali per il bronzo diventa il set di un film di kung-fu. Matos, oro a Sydney 2000, è in vantaggio 3-2 nel secondo round. Quando mancano 1’02" alla fine, si fa male alla caviglia. Per regolamento, ha diritto a una sospensione di un minuto per essere curato. Alla fine del minuto è ancora a terra e l’arbitro, lo svedese Chelbat, lo dichiara sconfitto. LA FOLLIA - Comincia la sceneggiata cubana. Leudis Gonzales, il coach di Matos, va sul tappeto e comincia a protestare. Anche l’atleta fa gesti di stizza e urla. Sembra che finisca lì, invece Matos ha uno scatto, si avvicina all’arbitro e gli dà un calcio in faccia, in perfetto stile da taekwondo, tanto per non smentirsi. Calmarsi? Nemmanco per sogno. La rissa western continua, Matos, nonostante l’intervento di altri giudici di gara, colpisce chiunque gli capiti davanti, finché non riescono ad allontanarlo. Gonzales, probabilmente convinto di non aver acceso abbastanza la giornata, accusa l’arbitro: "E’ stato troppo severo". E poi il kazako: "Ha offerto soldi per vincere, il match è truccato". LA PUNIZIONE - La Federazione mondiale del taekwondo interviene con un comunicato per annunciare la squalifica a vita di Matos e del suo allenatore Gonzales. Inoltre, cancellati i suoi risultati in questa Olimpiade. Fra questi, la vittoria al primo turno contro l’azzurro Leonardo Basile. "Non tolleriamo questi episodi" dice un portavoce della Wtf. Naturalmente, il cubano potrà fare appello, ma il danno d’immagine al taekwondo, purtroppo, è già fatto. Il video degli incidenti impazza su siti internet e blog: da ridere e da piangere. Per colpa di un cubano col nome sbagliato: quello giusto dovrebbe essere Mattos.
Alex Admin
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Titolo: Cammarelle chiude i Giochi Dom 24 Ago - 6:54:59
Cammarelle chiude i Giochi Ritmica giù dal podio Il pugile azzurro, sul ring alle 10.26 per la finale dei supermassimi, può essere l'ultimo atleta a vincere una medaglia in questi Giochi. Azzurre in lacrime: "Non possiamo lottare contro la politica, ci hanno distrutto un sogno". Il Settebello finisce al 9° posto - Il programma della sedicesima e ultima giornata di gare della XXIX Olimpiade. FINALI ATLETICA - Nella maratona oro al keniano Samuel Wanjiru con il tempo di 2h06'32'' (nuovo record olimpico). Argento al marocchino Jaouad Gharib (2h07'16''), bronzo all'etiope Tsegay Kebede (2h10'00''). Migliore degli italiani, Stefano Baldini, 12°. Qui per i dettagli. PALLAVOLO - Finale per il terzo posto: Russia batte Italia 3-0. Qui per approfondimenti. Alle 6 si giocano l'oro Usa e Brasile. GINNASTICA RITMICA - La Russia ha vinto la medaglia d'oro. Al termine della seconda rotazione, la nazionale russa ha totalizzato 35.550 punti, precedendo Cina (argento con 35.225) e Bielorussia (bronzo con 34.900). Appena fuori dal podio l'Italia, che dopo l'argento di Atene deve accontentarsi del quarto posto. Le sei azzurre si sono abbandonate alle lacrime: "Lottare così contro la politica non ci sta, ci alleniamo otto ore al giorno e se avessimo sbagliato oggi ci saremmo prese la nostra responsabilità. Ma siamo state brave e non meritiamo di essere fuori dal podio", è tra i singhiozzi che Elisa Santoni, una delle ragazze della ginnastica ritmica commenta il quarto posto dell'Italia. "Hanno distrutto un sogno - ha aggiunto l'azzurra Anzhelika Savrayuk - eravamo venute qui per vincere e non siamo neanche saliti sul podio". La rabbia della ragazze italiane è contro la giuria che avrebbbe alzato il punteggio di Russia e soprattuto della Cina, oggi d'argento. PALLAMANO Torneo maschile: finale 3° posto, Croazia-Spagna (7.30); finale 1° posto, Francia-Islanda (9.45). PALLANUOTO Torneo maschile: finale 9° posto, Italia batte Germania 10-8 e chiude al nono posto. Finale 1° posto, Stati Uniti-Ungheria (9.40). BASKET (ore 6) Torneo maschile: finale 3° posto (6) Lituania-Argentina; finale (8.30) Stati Uniti-Spagna. BOXE (ore 7.30) Finale pesi mosca 48 kg (7.30): Zou (Cina) c. Purevdorj (Mong). Finale pesi gallo 54 kg (8.06): Leon Alarcon (Cuba) c. Enkhbat (Mong). Finale pesi leggeri 60 kg (8.41): Tishchenko (Rus) c. Sow (Fra). Finale pesi welter 69 kg (9.16): Banteaux Suarez (Cuba) c. Sarsekbayev (Kaz). Finale pesi massimi leggeri 81 kg (9.51): Egan (Irl) c. Zhang (Cina). Finale pesi supermassimi +91 kg (10.26): Zhang (Cina) c. Cammarelle (Ita).
CERIMONIA DI CHIUSURA (ore 14)
£ui$a Admin
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Titolo: Re: OLIMPIADI Dom 24 Ago - 9:44:26
Alex Admin
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Titolo: Cammarelle favoloso Dom 24 Ago - 13:44:42
L'azzurro, bronzo ad Atene, conquista l'oro dei supermassimi vent'anni dopo Parisi. Successo per k.o. al 4° round: è l'ottavo trionfo dell'Italia, che chiude 9ª nel medagliere - Roberto Cammarelle è campione olimpico dei supermassimi, riportando l’Italia sul podio più alto dei Giochi vent’anni dopo Parisi. È stato il giusto epilogo di un match senza storia: il biondo di Cinisello Balsamo che abita ad Assisi con la fidanzata Nicoletta ha surclassato il cinese Zhang Zhilei con una lezione memorabile. La lezione del più forte. SENZA STORIA Si temeva l’ambiente, si temevano le lunghe leve e la potenza dell’avversario, si temevano i giudici e le famigerate macchinette. Nulla di tutto ciò: il palazzetto presentava molti spazi vuoti e il tifo è stato caldo ma ben lontano dalla torcida attesa. Quanto alle altre due preoccupazioni, ci ha pensato Roberto a smontarle subito dopo il gong: concentrato, rapido, sempre con i fari puntati sul bersaglio, non ha lasciato scampo a Zhang, anticipandolo sempre a due mani, impedendogli di entrare nella guardia con le sue bordate, controllandolo come il gatto con il topo, mettendo colpi precisi che i giudici non potevano ignorare. Un’esibizione di tecnica e tattica che lo ha portato sul 6-1 del primo round, addirittura sull’11-3 nel secondo, con un paio di destri micidiali che senza caschetto avrebbero avuto effetti devastanti sul cinese. L’APOTEOSI A quel punto bastava controllare, Cammarelle non ha mai corso rischi ed ha incrementato il bottino fino al 13-4 di fine terzo round. L’oro olimpico si avvicinava di corsa, all’angolo il c.t. Damiani gli ha solo intimato di mantenere la concentrazione, di non sprecare energie, di continuare a tenere un atteggiamento spavaldo sulle avanzate ormai scomposte del rivale. Poi, dopo 40" dl gong, una combinazione destro-sinistro di Roberto ha messo in ginocchio il povero Zhang e l’arbitro moldavo ha ritenuto giustamente opportuno interrompere il match per l’apoteosi tricolore. BILANCIO ESALTANTE In dieci mesi Roberto Cammarelle ha conquistato Mondiale ed Olimpiade, guadagnandosi un posto nell’empireo della categoria più pesante. E’ la 28ª medaglia azzurra dei Giochi, l’8ª d’oro, la terza della boxe dopo il bronzo di Picardi e l’argento di Russo: un bilancio esaltante per i pugni azzurri, frutto di lavoro e programmazione, delle scelte e del peso politico del presidente Falcinelli, dell’umanità e della conoscenza del c.t. Damiani, della metodologia scientifica dell’allenamento del consulente russo Filimonov. Un patrimonio da non disperdere in vista di Londra 2012.
Alex Admin
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Titolo: Team Usa come ai bei tempi Dom 24 Ago - 15:17:04
Gli Stati Uniti tornano a vincere l'oro, che mancava da Sydney 2000. Contro i campioni del mondo finisce 118-107. Partita stupenda: interpreti strepitosi Wade e Fernandez, ma i canestri decisivi sono di Bryant La sfida tra i campioni del Mondo e la squadra più forte del mondo non poteva che diventare una finale meravigliosa, vinta dagli Stati Uniti 118-107 (record di punti segnati in una gara olimpica per l’oro) ma con una Spagna straordinaria che, a 2’ dalla fine, è sotto solo di 4 punti e ancora caldissima nonostante l’uscita per falli di un incredibile Rudy Fernandez. E’ a quel punto che Dwyane Wade corona il suo ritorno tra i grandi dopo due anni segnati dagli infortuni: l’uomo che nel 2006 ha vinto il titolo Nba con Miami da erede di Michael Jordan, realizza la tripla del 111-104 che, di fatto, riporta l’oro al collo degli Stati Uniti, dopo due mondiali e un’Olimpiade in cui il mondo aveva sorpassato i maestri. Kobe Bryant, l’idolo assoluto dell’Olimpiade, tiene il meglio alla fine, di LeBron si vedono solo un paio di lampi. Per la Spagna, essere battuta dalla prima nazionale Usa ben preparata, motivata e con Bryant, è un onore e un avvertimento: gli avversari restano vicino, il basket è ormai un gioco globale. RICKY RUBIO DA RECORD - Ricky Rubio festeggia il record di più giovane medagliato della storia del basket olimpico partendo in quintetto e trovandosi nella prima azione a marcare Kobe. Gli attacchi dominano difese che lasciano giocare, almeno fino a quando non entra Wade. Con Bryant e James molli e subito con 2 falli, l’asso dimenticato di Miami entra con la Spagna a +4 e porta di peso gli Stati Uniti sul +7 alla fine del primo quarto attaccando sempre il difensore e rubando palloni. In 6’30" in campo segna 13 punti e con Paul in regia la squadra va molto meglio. Ma il manuale Cencelli con cui Krzyzewski deve dosare le sue stelle prevede il ritorno del quintetto base a inizio secondo quarto, mentre Aito, che cerca di allungare la panchina messa male dall’infortunio di Calderon, butta solo a quel punto Rudy Fernandez in campo. SHOW RUDY - Il cielo è con Kobe: si fa battere sistematicamente da Fernandez, ma due rimpalli lo favoriscono e segna 5 punti in fila. Gli Stati Uniti toccano il +13 (43-36). Qui iizia lo show di Rudy, che da novembre giocherà nella Nba, a Portland. Realizza 13 punti in 9’ mentre gli Usa devono tornare in fretta da Wade, Paul e Bosh. Allungano 58-44, ma la Spagna in attacco è davvero ispirata: con un 10-4 riapre la partita (67-61). Wade va al riposo con 21 punti, 7/9 al tiro, 4 recuperi, in soli 13’. Gli attesi Kobe e LeBron non lasciano il segno. James, stranamente, non è aggressivo. MAMBA KOBE - In compenso Rudy ha già 4 falli al 23’: Navarro, reduce da un’Olimpiade da comprimario, prende il suo posto. Marc Gasol sbaglia da sotto il -2, sei punti in fila di LeBron salutano il suo ingresso in finale. La Spagna è eroica, ma con Rodriguez e Mumbru, in attacco fa fatica. Gli Stati Uniti riallungano (91-82), prima che torni Rudy. Due canestri da tre, assist per canestro al volo di Gasol, schiacciata con fallo sulla testa di Howard. Non basta. La Spagna, sempre a zona, arriva a -2 (91-89 al 32’), ma Kobe è un attore consumato e sceglie il momento più drammatico per la sua interpretazione. Va via in uno contro uno, segna due triple (la seconda con fallo) quando la Spagna è ancora a -5 (108-99). GLI INTERPRETI - Rudy Fernandez finisce la sua gara (chiude con 22 punti in 17’), una tripla di Jimenez riporta i campioni del Mondo a -4 ma torna Wade con la tripla che, a 2’ dalla fine, regala l’oro agli Stati Uniti. La sua splendida gara termina con 27 punti (9/12 al tiro), Bryant arriva a 20, 11 nell’ultimo quarto, LeBron si ferma a 14, uno in più di Paul e Anthony. Pau Gasol colora il suo argento con 21 punti, Navarro redime la sua brutta Olimpiade con 18. Ricky, il più piccolo, è quello che sta in campo più di ogni compagno, quasi 29’: 6 punti, 6 rimbalzi, 3 assist a 17 anni. Merita un’altra possibilità di vincere l’oro.
Alex Admin
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Titolo: Vittorie e Giochi perfetti Dom 24 Ago - 15:43:18
I padroni di casa hanno dimostrato di essere una super potenza sportiva con 100 medaglie, di cui 51 d'oro. Anche sul piano organizzativo Pechino ha offerto un'impressionante dimostrazione di forza. Rogge, presidente del Cio: "Sono state Olimpiadi eccezionali" Ha vinto sui campi, ha stravinto fuori. La Cina ha chiuso con un’altra cerimonia sfavillante di luci, colori e suoni le XXIX Olimpiadi estive. Va agli archivi un’edizione perfetta, organizzata splendidamente e gestita con altrettanta bravura e cura dei particolari. Lo spettacolo conclusivo, nel meraviglioso nido del National Stadium, è stato dello stesso livello artistico di quello dell’8 agosto, anche se ovviamente la tensione emotiva era decisamente inferiore, e non poteva essere altrimenti. "Sono stati Giochi veramente eccezionali - ha dichiarato nella cerimonia di chiusura il presidente del Cio Jacques Rogge -. Attraverso questi Giochi il mondo ha imparato qualcosa in più sulla Cina e la Cina ha conosciuto qualcosa in più sul mondo. Sono stati sedici giorni di cui non smarriremo mai il ricordo. Con l'abbraccio di atleti appartenenti a nazioni in conflitto avete dimostrato di essere autentici modelli comportamentali". CINA - La Cina ha centrato tutti i suoi obiettivi. Ha dominato il medagliere (51 ori, staccatissimi gli Usa – secondi – a 36) conquistando il proprio scontato record di medaglie (100) ma senza “rubare” più di quanto tradizionalmente accade per le Nazioni ospitanti. Il colosso cinese ha lavorato anni per dimostrare al mondo di essere una super potenza anche in campo sportivo, e il risultato è stato colto senza esitazioni, quasi sempre con meriti effettivi e con clamorosi (ma non sempre scontati) en plein in discipline come tennistavolo, tuffi, ginnastica. ORGANIZZAZIONE - Ma anche sul piano organizzativo l’Olimpiade cinese è stata un’impressionante dimostrazione di forza. Sfruttando una massa lavorativa praticamente sterminata, con decine di volontari a disposizione di ogni ospite, ha creato un contesto operativo ideale per chi – atleti, dirigenti o giornalisti – ha partecipato all’evento. Con buona pace dei catastrofisti e dei cronisti di guerra mancati, pronti a scambiare due anfibi da museo delle armi per drammatiche misure anti-terrorismo, non ci sono stati (ma questo era scontato, in un contesto così sorvegliato) minacce o pericoli, né veri né potenziali, del terrorismo islamico o del separatismo interno. Soprattutto, chi ha vissuto qui per oltre venti giorni ha respirato un clima di accoglienza esemplare e autentica, condito da sorrisi immancabili ma non stucchevoli e da un’inesausta voglia di servire, di aiutare e far bella figura. CAMBIAMENTI - Gli occidentali che hanno conosciuto Pechino e i cinesi prima dei Giochi raccontano di una città e una società spietate, dove l’unica cosa che conta è fare soldi e la concorrenza spegne sorrisi, buone maniere e fair play. Non abbiamo motivo per dubitare di queste testimonianze, ma la realtà offerta dai cinesi durante i Giochi è completamente diversa. E decisamente positiva. Altra cosa ancora – non ce ne siamo dimenticati – è il problema dei diritti umani, della libertà di espressione, del lavoro minorile, ma di questo bisognerà ricordarsi da domani, e soprattutto dovranno ricordarsene i politici che pretendevano di attribuire agli sportivi il compito di spendersi sull’argomento. Pechino passa a Londra un testimone pesante mille tonnellate. Se fossimo negli organizzatori inglesi, cominceremmo a tremare, o a rimboccarci le maniche.
£ui$a Admin
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Titolo: medagliere finale Dom 24 Ago - 16:27:51
Ultima modifica di LUISA il Dom 24 Ago - 17:58:00 - modificato 1 volta.
Alex Admin
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Titolo: Stati Uniti, un oro Dom 24 Ago - 17:49:59
La squadra a stelle e strisce batte 3-1 i campioni uscenti del Brasile e tornano sul gradino più alto a 20 anni dalla vittoria di Seul. Un successo conquistato anche per coach McCutcheon, a cui uno squilibrato uccise il suocero nelle vie di Pechino Vent'anni dopo l’ultima volta gli Stati Uniti tornano sul gradino più alto del podio, battendo 3-1 (20-25, 25-22, 25-21, 25-23) il Brasile, campione olimpico uscente. A poche settimane dalla vittoria di World League: una vittoria strameritata di un gruppo con 7 giocatori 7, ma granitico nelle sue certezze tecniche e mentali. Un gruppo guidato da Lloy Ball che qualche anno fa l’Italia ha giudicato “inadatto” al nostro campionato… Al suo fianco nessun campione spaziale (come i Kiraly o Timmons che caratterizzarono la prima età dell’oro americana), ma gente che sa giocare a pallavolo, che non molla mai e che non si fa travolgere da quello che succede. Questa squadra ha iniziato l’Olimpiade senza il suo allenatore (un neozelandese che veniva dal beach volley), rimasto di fianco alla moglie e alla suocera. A un giorno dall’inizio dei Giochi il papà della signora McCutcheon (Wiz) è stato ucciso da uno squilibrato nelle strade di Pechino, la mamma ferita davanti agli occhi appunto del c.t. degli Stati Uniti e della moglie. Per quasi una settimana il tecnico è stato vicino alla famiglia, quando la suocera è stata dimessa e trasportata in patria con un aereo ambulanza, McCutcheon è tornato in panchina. Mentre la squadra che non ha mai smesso di fargli avere il suo supporto continuava a vincere partita dopo partita, aiutata anche da quel Dunphy che era in panchina nel 1988 quando un’altra America conquistava il suo oro olimpico. Gli Stati Uniti, battuta aggressiva, grande difesa, hanno faticato nei quarti (Serbia), hanno faticato in semifinale (Russia) prima di arrivare alla finalissima con il Brasile. Qui la nazionale di Bernardinho, come già accaduto in Wolrd League si è sfaldata sotto i colpi di Stanley (20 punti), in un simbolico passaggio di consegne olimpico. Sul pennone più alto ancora la bandiera a stelle e strisce.