B E R L U S K I O N I S

Sono riuscito a rintracciare la copia della prima lettera che avevano
scritto Berlusconi e Bossi, ai rappresentanti della Commissione Ue:

B E R L U S K I O N I S - Pagina 15 Letter10

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Inaugurato il nuovo ingresso della Villa di Arcore del Presidente.

B E R L U S K I O N I S - Pagina 15 Arcore10

Ho avuto di recente una specie di visione onirica, e vorrei lanciare un’idea in modo da rendermi utile facendone partecipi coloro che sono vicini allo statista più amato degli ultimi 150 anni (o presunto tale).

Si discute, infatti, oramai da mesi su come garantire qualcosa che sia simile ad un salvacondotto, senza però che la cosa sia spudoratamente manifesta, per consentire a Mister B. di sgomberare Palazzo Grazioli senza che ciò gli faccia perdere il sonno e, in particolare, la rispettabilità nei confronti del suo elettorato.

Dopo anni di richieste, legittime o meno, di dimissioni sollecitate da gran parte dell'opposizione; l'invito di Confindustria e delle Parti sociali più vicine a Sua bassezza, a fare un passo indietro; i tentativi più che altro maldestri, da parte dei suoi fedelissimi, di modificare l'articolo 3 della Costituzione per fare in modo che la Legge non sia più uguale per tutti (anche se a dire il vero, su questo punto inizio a nutrire qualche perplessità); il giudizio preciso ed inequivocabile degli elettori che si sono recati lo scorso giugno ai Referendum, bocciando per oltre il 95% (di coloro che si sono espressi), la curiosa anomalia di distinguere i Cittadini in due categorie: gli "eletti" (4-5 persone, le massime cariche istituzionali) e la "plebe"; dopo tutti questi fastidiosi attacchi, dicevo, qualcuno della fedele ciurma, rialza finalmente lo sguardo e fatti due conti sulle prospettive che ci aspettano se non si cambia rapidamente la rotta, fa sua la proposta che si stava tentando per salvare l'ex leader libico Gheddafi (tra l'altro Suo grande ex-amico, ora ex e basta), e la lancia sul tavolo, quasi fosse l'ultima scialuppa di salvataggio rimasta a disposizione in un’imbarcazione che sta affondando inesorabilmente.

Ma con il clima avvelenato che circonda la classe politica e che tende sempre più ad accentuarsi, aggravato da un velato “si salvi chi può” bisbigliato dagli amici della prima ora, alle orecchie di colui che non vuole intendere; questa strada appare evidente che non sia per nulla percorribile!

Ecco allora che l'autorevole staff dei creativi del gruppo Mediaset, nel Mio sogno, si sta concentrando su una soluzione che potrebbe apparire ai non addetti ai lavori sicuramente, come si è soliti dire, "al di sopra delle righe", ma che invece, pur nella sua estrema ingenuità, garantirebbe di impallinare più di un piccione con una sola fava.

In effetti, pare che la via d'uscita migliore potrebbe essere quella di creare ad hoc un grave disgrazia (leggasi ictus cerebrale, tumore alla prostata, oppure una di quelle nuove malattie rare), che allontani per cause di forza maggiore Mister B. dalla scena pubblica.

Tale uscita dal palcoscenico, giustificata da problemi fisici del protagonista principale della scena politica, comporterebbe le seguenti conseguenze:

a) i Giudici che lo stanno rincorrendo da anni per le diverse cause in corso, dovrebbero metterci una pietra sopra in attesa che la natura facesse il suo corso (nel bene o nel male);

b) le promesse enunciate nel "salone espositivo" gestito dall’esperto di plastici Vespa ed enfatizzate attraverso la stipulazione di un contratto (che io, tra l'altro, non ho mai sottoscritto e quindi non ho mai ritenuto valido) e riproposte puntualmente ad ogni comizio, sarebbero automaticamente congelate;

c) il suo Ego personale, inversamente proporzionale alla sua integrità morale, non ne sarebbe minimamente intaccato;

d) gli equilibri, interni e non alla maggioranza, grazie ad un ponderato uso della diplomazia dei fidati Letta e Bonaiuti, rimarrebbero inalterati (o quasi);

e) l'assillo di dover costituire una Garanzia che lo salvi dalle minacciose forche caudine dei magistrati, suoi acerrimi nemici, per le malefatte che “potrebbe” aver commesso (naturalmente in perfetta buona fede), non avrebbe più alcun motivo di essere. Le sue condizioni fisiche, infatti, potrebbero mantenersi stabilmente gravi nel tempo o, addirittura, acuirsi.

Ndj: ricordo ai meno attenti che tutto l'ambaradan si basa su una grande finzione scenica, appositamente generata dai creativi del partito dell'Amore di concerto con lo staff di Mediaset, attraverso l'utilizzo di attori (professionisti e non), che seguendo un copione del tipo "work in progress", riprodurrebbe una realtà parallela, garantendo l'opportunità di aggiustare la mira con il trascorrere del tempo, a seconda delle necessità, così come avveniva nel film "The Truman show".

Diciamo quindi che, a conti fatti, l'opzione "grave malattia del grande comunicatore" sarebbe equiparabile dal punto di vista tecnico a sbancare il Casino (tengo a sottolineare, per i più pignoli, che l'accento sull’ultimo termine è volutamente omesso).

È pur vero che tale scelta limiterebbe quasi totalmente la sua esuberanza e l’ossessione maniaco – compulsiva di doversi ingegnare per raccogliere l’ovazione della folla, oramai incerta sul da farsi, ma ponendo sui piatti della bilancia gli aspetti negativi e quelli (realisticamente) positivi, che la sceneggiata comporterebbe, di certo questi ultimi avrebbero un maggior peso.

Restiamo quindi tutti in attesa che la fantasiosa idea maturi e che presto la Profezia si avveri, considerato che diversi sono i segnali premonitori che confermerebbero la sua imminente uscita dalla scena politica italiana!