Ubuntu appena installato ha tanti programmi installati ma non tutti
quelli di cui potremmo aver bisogno. Ci sono tantissimi programmi,
giochi o semplicemente librerie da installare, ci sono programmi di
grafica, per la musica, per modificare testi, per programmare, più di
uno per ogni esigenza.
Ubuntu è una distribuzione basata su pacchetti e tutti questi pacchetti
sono raccolti in alcuni contenitori chiamati repository: CD, siti,
cartelle sul file system costituiscono lo spazio dove sono ospitati i
pacchetti.
I repository evitano la necessità di andare a pescare il software da
mille siti differenti e costituiscono una semplicità per l’utente e una
comodità sia per installare che per aggiornare i programmi. Tenere il sistema sempre aggiornato
è il primo passo per avere un computer protetto e i repository
consentono di aggiornare anche i programmi installati e non solo i
componenti del sistema.
Gli sviluppatori o alcuni impacchettatori si creano
i loro repository per consentire agli utenti di avere certi pacchetti
non presenti o più aggiornati rispetto i repository ufficiali. Ubuntu
chiama questi repository come sorgenti software.
E’ possibile aggiungere e togliere sorgenti software tramite il menu
Sistema,
Amministrazione,
Sorgenti software (
software-properties-gtk).
Sarà richiesta la conferma con la password del proprio utente,
trattandosi di un’attività che influenza l’intero sistema. Immetterla
quando richiesto.
Ubuntu possiede 4 repository ufficiali attivabili o disattivabili dalla scheda
Software per Ubuntu:
- Software open source supportato da Canonical (main) contiene le parti principali del sistema operativo ed è tutto quanto ufficialmente supportato
- Software open source mantenuto dalla comunità (universe)
contiene la maggior parte del software, si tratta di tutti i programmi
non ufficiali, inviati dagli autori per la distribuzione nei repository
ufficiali. Canonical tuttavia non fornisce alcun tipo di supporto per
questi software
- Driver proprietari per i dispositivi (restricted) contiene unicamente drivers sviluppati da terze parti, non open source ma utilizzabili per Ubuntu
- Software con restrizioni per copyright o motivi legali (multiverse) contengono programmi proprietari, non open source o coperti da brevetti
In questi 4 repository si trovano migliaia di
pacchetti pronti da scaricare in molte maniere, tutti quanti testati su
Ubuntu, generalmente tutto quel che serve ed è conosciuto come
funzionante su Ubuntu sta in questi quattro.
E’ possibile attivare anche i medesimi repository
per i pacchetti con sorgenti, ovvero da modificare o ricompilare da noi
stessi. Tutti gli altri pacchetti invece sono binari, ovvero già
compilati, semplicemente da installare.Ciascuno di questi repository può essere scelto da
uno dei numerosi server mirror messi a disposizione, se notiamo
un’estrema lentezza nello scaricamento è possibile scegliere un sito
differente dalla casella
Scaricare da. Scegliendo
Altro…sarà mostrato l’elenco dei server e sarà possibile scegliere o
preferire la determinazione automatica in base al più veloce per la
nostra connessione.
Mediante la seconda scheda
Software di terze partiè possibile aggiungere e togliere repository aggiuntivi oltre ai 4
ufficiali, generalmente preparati dai programmatori di un determinato
pacchetto o da qualche volontario che li impacchetta. Tutti i
repository di terze parti non sono ufficiali e potrebbero contenere
software non funzionante, che crea problemi al sistema e persino
infetto, quindi attenzione a cosa si decide di installare.
Cliccando
Aggiungisarà aperta una finestra che consente l’immissione di una riga apt, una
sorgente software, generalmente fornita dal sito che si decide di
aggiungere. Non basta un percorso generico
http://nomesito ma ha una forma ben precisa, mostrata in un esempio nella finestra stessa.
La terza scheda
Aggiornamentidetermina il comportamento del sistema di controllo degli
aggiornamenti, da quali repository cercarli, ogni quanto tempo cercali
(ogni giorno, ogni due giorni, ogni settimana, ogni due settimane) e
cosa fare quando vengono rilevati (installarli senza conferma,
scaricarli ma non installarli, notificarlo solamente senza installarli).
La quarta scheda
Autenticazionemostra e consente l’inserimento e l’eliminazione delle chiavi di
autenticazione ai repository. Alcuni siti infatti potrebbero aver
bisogno di una chiave per l’utilizzo oppure al momento
dell’installazione i pacchetti senza una firma potrebbero mostrare un
avviso di sicurezza. Le firme scaricate possono essere importate da qui.
Alla chiusura della finestra, se sono state
apportate modifiche alle scelte effettuate, sarà richiesto di scaricare
l’elenco dei pacchetti presenti sui repository scelti e verranno
eliminate le liste di quelli deselezionati. Senza ricaricare le liste,
i programmi di gestione dei pacchetti continueranno a vedere le liste
vecchie e non potranno utilizzare i pacchetti contenuti nei repository
indicati. Si raccomanda di premere il pulsante
Ricarica.
In tal caso verranno scaricate tutte le liste e
analizzate per determinare la presenza di nuovi pacchetti e di
aggiornamenti di quelli già presenti.
Quest’ultima fase può essere effettuata anche in un secondo tempo da terminale utilizzando il comando:
sudo apt-get update
Saranno mostrati anche in questo caso le liste dei pacchetti scaricati. Quelle che mostrano
Get indicano che sono state scaricate, quelle con
Ign (
Ignored) sono state ignorate in quanto uguali a quelle già scaricate in precedenza.
Le liste dei pacchetti da scaricare può essere modificata sia dalla scheda
Software di terze parti vista in precedenza sia modificando il file /etc/apt/sources.list tramite root, ad esempio col comando:
gksudo gedit /etc/apt/sources.list
Al termine della modifica ricaricare le liste dai rispettivi siti come visto in precedenza.
Sia
Synaptic, sia
Aggiungi/Rimuovi sia
apt-get attingono ai repository qui indicati, sono la base da cui questi programmi attingeranno il software da scaricare.