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Titolo: QUEEN il mito Ven 15 Ago - 21:31:13
Alex Admin
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Titolo: Re: QUEEN il mito Ven 15 Ago - 21:31:58
I Queen sono uno dei più importanti gruppi rock della storia della musica, molto popolare soprattutto negli anni settanta ed ottanta. Nonostante la morte del frontman Freddie Mercury, avvenuta il 24 novembre 1991, ancora oggi mantengono un grande seguito sia fra le vecchie che fra le nuove generazioni[8].
Il loro nome equivale all'appellativo inglese per Regina, giocando sul doppio significato del termine, usato sia per indicare la Regina Madre, sia per indicare nel gergo inglese le prostitute. Si stima che il gruppo abbia venduto circa 300 milioni di dischi[9], di cui oltre 35.5 milioni nei soli Stati Uniti[10]. Nella loro nazione d'origine, la Gran Bretagna, sono secondi solo ai Beatles in quanto a scambi di materiale collezionistico. Nel 2001 la band è stata inclusa nella Rock and Roll Hall of Fame di Cleveland, nell'Ohio, e nel 2004 nella UK Music Hall of Fame.
Il gruppo, formato da musicisti dotati di una spiccata fantasia compositiva, ha riscosso nel corso degli anni un grandissimo successo di pubblico ed ha avuto una forte influenza sulle generazioni che l'hanno seguito e sui musicisti che ad esso si sono ispirati. Ognuno dei componenti era in grado di occuparsi della parte compositiva dei brani (numerosi i pezzi scritti a più mani, come anche quelli composti dai soli membri in autonomia), ma era Freddie Mercury il personaggio più noto del gruppo, sia per via del ruolo di leader sia per le proprie straordinarie capacità vocali (con un'estensione pari a tre ottave, senza l'uso del falsetto[citazione necessaria]). Ad oggi molti critici ritengono Freddie Mercury il miglior cantante della storia[citazione necessaria]. Tra i brani scritti da Freddie Mercury si ricordano We Are the Champions, Bohemian Rhapsody, Somebody to Love. Degli altri membri della band sono molto citati anche Radio Ga Ga di Roger Taylor, We Will Rock You e Who Wants to Live Forever di Brian May, ed Another One Bites the Dust e I Want to Break Free di John Deacon. In quasi tutti gli album pubblicati, tranne nei primissimi, era presente almeno un brano scritto da ogni componente della band
£ui$a Admin
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Titolo: Re: QUEEN il mito Ven 15 Ago - 21:44:12
Freddie Mercury
Freddie Mercury, - pseudonimo di Farrokh Bulsara - (Stone Town, 5 settembre 1946 – Londra, 24 novembre 1991), è stato un cantante, compositore e musicista britannico di origine indiana etnia Parsi.
Noto per la sua bellissima ed espressiva voce e il suo carisma, raggiunse la fama internazionale come cantante del celebre gruppo rock britannico Queen. Mercury fu autore di canzoni quali Bohemian Rhapsody, Crazy Little Thing Called Love, We Are the Champions, Somebody to Love, Killer Queen, Don't Stop Me Now , Under Pressure (accreditata anche a David Bowie) e molte altre, anche da solista. Inoltre il suo singolo Barcelona nato dalla collaborazione con il soprano spagnolo Montserrat Caballé è stato l'inno ufficiale delle olimpiadi di Barcellona del 1992.
Da tempo malato di AIDS, è morto a causa di una broncopolmonite[1] il 24 novembre del 1991.
Tutt'oggi dall'opinione pubblica Mercury è considerato la voce del secolo e spesso nei sondaggi viene eletto miglior cantante di sempre.
£ui$a Admin
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Titolo: Re: QUEEN il mito Ven 15 Ago - 21:47:38
"Non voglio cambiare il mondo, lascio che le canzoni che scrivo esprimano le mie sensazioni e i miei sentimenti. Per me la felicità è la cosa più importante e se sono felice il mio lavoro lo dimostra. Alla fine tutti gli errori e tutte le scuse sono da imputare solo a me. Mi piace pensare di essere stato solo me stesso e ora voglio soltanto avere la maggior quantità possibile di gioia e serenità, e immagazzinare quanta più vita riesco, per tutto il poco tempo che mi resta da vivere."(Ultima intervista di Freddie Mercury, 1991).
jema diamont plus
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Titolo: One Vision Ven 15 Ott - 13:00:17
jema diamont plus
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Titolo: Re: QUEEN il mito Gio 13 Ott - 12:32:06
Sono passati 40 anni dalla nascita dei Queen, e il 24 novembre prossimo saranno 20 che il frontman Freddie Mercury se n'è andato, lasciando sconsolate intere generazioni di adepti che, nei fatti, perdevano d'un botto la più grande capacità immaginifica dell'universo rock, e il più istrionico performer di quel mondo: a lui David Bowie, vestito d'azzurro e inginocchiato sul palco, dedicò qualche tempo dopo, durante un indimenticabile concerto in memoria a Wembley, un accorato «Pater Noster».
Tonnellate di audizioni sono andate in scena da parte dei sopravvissuti Queen in tutti questi anni, non dico per rimpiazzare Freddie che sarebbe impossibile, ma insomma per trovare un frontman all'altezza del compito: si è parlato di Zucchero come di George Michael; e alla fine ci si è dedicato per un lungo periodo, malinconicamente, Paul Rodgers, prima di tornarsene nel suo mondo da ex Free e Bad Company. Niente da fare, ascoltare lui e i Queen insieme, era come contemplare due scarpe spaiate camminare sullo stesso palco. Meglio tornare al classico, all'antico: o Freddie, o il nulla.
E non a caso, per i quarant'anni, si riparte da lì. Dalla compagine che, se tale fosse rimasta, con quella produzione di opere che mescolavano disinvoltamente (e con cultura) vari filoni di musiche fino a quel momento incompatibili, avrebbe continuato a tenere un posto alto nel profilo del rock allora in gran spolvero. Mentre il musical «We Will Rock You», che celebra la saga della band, gira il mondo da anni in varie versioni (compresa di questi tempi una ottima, italiana, a cura della Barley Art) i sopravvissuti Queen tornano dunque al loro repertorio originale. Abbandonata la loro storica etichetta Emi, evidentemente per vantaggi negoziali, si sono messi nelle braccia della Universal: che a partire dal 15 di marzo 2011, ha messo sul mercato l'opera omnia rimasterizzata della band a partire da «Queen», «Queen II», «Sheer Heart Attack», «A Night at The Opera» e «A Day at the Races», più l'inevitabile raccolta inedita tratta da questi titoli.
Per ora non si sa, perché Brian May non lo viene certo a raccontare a noi, anche se l'occasione è giusta per tornare sugli anni ruggenti, cominciando naturalmente dal ricordo di Mercury. Il rimarchevole chitarrista deve confessare al suo interlocutore del Telegraph che non ne può più della domanda, e che gli viene perfino il vomito. Ma poi abbozza: «La sua personalità era così forte: ma era selvaggio, e niente affatto sofisticato. Noi non vedevamo il grande cantante o musicista, ma solo un ragazzo dotato di convinzione e carisma, e ci piaceva».
Quel che impressiona oggi chi si avvicina ai Queen per la prima volta, è ancora la varietà del materiale artistico, la capacità di mettere insieme rock pesante, melodie, dolcezze folk e sperimentazione a tutto campo, per non parlare dell'accostamento al melodramma che sarebbe arrivato subito dopo, e che ha influenzato non poco il decorso del pop intero. May ricorda che, per lui e i suoi compagni, gli eroi erano i Beatles e Jimi Hendrix: «Ma soprattutto perché ci insegnavano la libertà», confessa, facendo capire a noi mortali contemporanei tutti gli sbagli della discografia piccola e grande ma comunque miope che lavora preferibilmente su artisti con sentieri tracciati da altri.
Ma non solo alla musica, guardarono i Queen: ai tempi di «Bohemian Rhapsody» e «A Night ar the Opera», nel 1975, oltre alla contaminazione si era aggiunta una aperta intenzione di grandeur anche comica; e May confessa tranquillamente che la band si dedicava alla visione dei Fratelli Marx, e ne mutuava la vena umoristica.
Tutti e quattro i Queen componevano, e non c'era una sola canzone che uscisse dallo studio senza esser stata approvata da tutti: «Eravamo davvero eguali, e competitivi. Ci facevamo le pulci l'un l'altro, a rischio di autodistruggerci. E' successo spesso che tutti e quattro uscissimo dal gruppo». Si scopre, a sorpresa, che proprio Freddie Mercury, sempre ritenuto la star, rivelasse invece grandi doti di mediatore nelle contese fra colleghi. May si concede un ultimo ricordo, dei giorni a Montreux quando per Freddie erano giorni contati: «Stavamo tutti da lui, che voleva finire in modo normale, facendo più musica possibile: "Andiamo avanti, registriamo cose - diceva -. Così, quando io me ne sarò andato, voi potrete completarle per bene"».
£ui$a Admin
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Titolo: Re: QUEEN il mito Dom 30 Giu - 10:10:54
Il 5 settembre 1946 nasceva a Stone Town (Zanzibar), Farrokh Bulsara meglio conosciuto in tutto il mondo come Freddie Mercury il fondatore e leader dei Queen. Il 24 novembre 1991, il giorno dopo aver rivelato di essere affetto da AIDS, morì nella sua casa di Londra.
Vogliamo ricordarlo con una tra le sue canzoni più conosciute: "Bhoemian Rhapsody"
£ui$a Admin
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Titolo: Re: QUEEN il mito Lun 11 Gen - 13:47:44
£ui$a Admin
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Titolo: Re: QUEEN il mito Lun 5 Set - 11:59:57
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Titolo: Re: QUEEN il mito
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